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Fiabe di Andersen
Tutte le fiabe di Hans Christian Andersen
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Le fiabe e storie di Hans Christian Andersen
Elenco delle fiabe (Pagina 3)
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047
Storia di una madre
Una madre sedeva accanto al suo bambino, era molto triste e temeva che morisse. Era così pallido, con gli occhietti chiusi, respirava a fatica e ogni tanto tirava un sospiro, ansimante quasi un gemito; la madre lo guardava allora col cuore ancora più addolorato.
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048
Il solino
C'era una volta un bel cavaliere, che possedeva solamente un cavastivali e un pettine: aveva però il solino più bello del mondo, e è proprio di questo che dobbiamo sentire la storia. Era così vecchio che pensò di sposarsi, e così durante il bucato incontrò una giarrettiera. Oh, esclamò il solino, non ho mai visto niente di così magro e elegante, così morbido e grazioso.
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049
Il lino
Il lino era in fiore. Aveva bellissimi fiori blu, morbidi come le ali di una falena, o forse ancora più morbidi. Il sole splendeva sul lino e le nuvole di pioggia lo innaffiavano, e a lui piaceva come a un bambino piace essere lavato e avere un bacio dalla mamma; i bambini diventano ancora più belli e lo stesso accadeva al lino.
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051
C'è differenza
Era il mese di maggio, il vento soffiava ancora freddo; ma c'era già la primavera, così dicevano cespugli e alberi, campi e prati; comparivano fiori dappertutto, anche sulla siepe, e lì la primavera parlava di sé, e parlava da un piccolo melo, il cui tronco si assottigliava in un unico ramo; ma così fresco così fiorito, ricoperto di sottili gemme di color rosso pallido che stavano per sbocciare; l
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053
Fra mille e mille anni
Certo, tra mille e mille anni arriveranno sulle ali del vapore, a volo, attraversando l'oceano! I giovani abitanti dell'America visiteranno la vecchia Europa. Verranno a vedere i monumenti e le località ormai in rovina, così come noi ora siamo attratti dalle bellezze disgregate dell'Asia meridionale.
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058
E proprio vero!
"È una storia terribile!" esclamò una gallina in una zona della città dove non era accaduto il fatto "uno spaventoso scandalo in un pollaio! Non me la sento proprio di dormire da sola questa notte! Per fortuna siamo in tante sulla pertica." E intanto raccontò in modo tale che le galline drizzarono le penne e il gallo fece afflosciare la cresta.
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060
Cuore affranto
In realtà questa che incontriamo adesso è una storia in due parti; la prima potremmo benissimo tralasciarla, ma ci racconta i precedenti, e questi sono sempre utili. Soggiornavamo in un castello nell'interno del paese, quando accadde che i proprietari restarono assenti per un giorno.
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061
Ogni cosa al suo posto
Sono passati più di cento anni! Dietro il bosco, vicino a un grande lago, sorgeva un vecchio castello, e intorno si stendevano fossati profondi in cui crescevano piante di sala, giunchi e canne. Vicino al ponte dell'ingresso principale c'era un vecchio salice che si piegava sul canneto.
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062
Il folletto del droghiere
C'era una volta un vero studente, che abitava in una mansarda e non possedeva niente; c'era anche un vero droghiere, che abitava al pianterreno e possedeva tutta la casa.
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064
Cinque in un baccello
C'erano cinque piselli in un baccello, erano verdi e anche il baccello era verde, così loro credevano che tutto il mondo fosse verde, e avevano pienamente ragione! Il baccello cresceva, e anche i piselli crescevano, così si assestarono secondo la conformazione della casa, mettendosi tutti in fila.
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065
Non era buona a nulla
Il giudice stava affacciato alla finestra, con i polsini inamidati, una spilla sullo sparato della camicia e tutto ben rasato; si era rasato lui stesso e in realtà si era fatto un tagliettino, ma lo aveva già coperto con un pezzetto di giornale. "Senti, ragazzo!" chiamò. Il ragazzo non era altri che il figlio della lavandaia, che stava passando di lì.
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069
Il porcellino salvadanaio
C'erano molti giocattoli nella stanza dei bambini; in cima all'armadio si trovava il salvadanaio di terracotta, a forma di porcellino. Aveva naturalmente una fessura sulla schiena e questa era stata allargata con un coltello in modo che ci passassero anche le monete d'argento: ce n'erano già due, oltre a molte altre monetine.
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070
Una foglia dal cielo
Lassù nell'aria leggera e trasparente volava un angelo con un fiore del giardino del cielo; mentre lo baciava si staccò un piccolissimo petalo che cadde nella terra umida in mezzo al bosco. Subito mise radici e germogliò tra le altre piante. "È una pianta molto strana!" esclamarono le altre, e nessuno volle riconoscerla, né il cardo né l'ortica.
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071
Gianbabbeo
In campagna c'era una fattoria dove abitava un fattore con due figli, con tanto cervello che anche la metà sarebbe bastata. Volevano chiedere in sposa la figlia del re e avrebbero osato farlo perché lei aveva fatto sapere che avrebbe sposato chi sapeva tenere meglio una conversazione.
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077
Il collo di bottiglia
Nella stretta stradina tutta a curve, tra molte altre case misere se ne trovava una molto stretta e molto alta, le cui travi cedevano da tutte le parti; vi abitava della povera gente, ma ancor più misero sembrava l'abbaino, che davanti alla finestrella aveva appesa al sole una vecchia gabbia ammaccata, senza neppure un recipiente adatto a contenere l'acqua per l'uccellino, ma solo un collo di bott
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078
Brodo di stecchino
1. Brodo di stecchino "Il pranzo di ieri era squisito" raccontò una vecchia topa a un'altra che non aveva partecipato al banchetto. "Io sedevo al ventunesimo posto a partire dal vecchio re topo; non c'era poi male! Devo dirti delle portate? La successione era perfetta: pane affumicato, cotiche di lardo, candele di sego e salsicce - e poi da capo. Come se avessimo ricevuto due pranzi.
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080
Qualcosa
"Voglio diventare qualcosa!" esclamò il maggiore di cinque fratelli "voglio essere utile al mondo, il mio lavoro può anche essere modesto, ma basta che quel che faccio sia di utilità e è già qualcosa. Io fabbricherò mattoni, e di questi non si può fare a meno! Così avrò fatto qualcosa!" - "Ma è troppo poco!" disse il secondo fratello "quello che fai non vale niente.
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081
L'ultimo sogno della vecchia quercia (Storia di Natale)
Nel bosco in cima alla collina, verso la spiaggia aperta, si trovava una vecchissima quercia che aveva proprio trecentosessantacinque anni, ma questo lungo periodo di tempo corrisponde per la quercia a non più di altrettanti giorni per noi uomini; noi ci svegliamo al mattino, dormiamo di notte e facciamo i nostri sogni; per gli alberi è diverso: restano svegli per tre stagioni e solo d'inverno dor
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087
La fanciulla che calpestò il pane
Hai certamente sentito parlare di quella fanciulla che calpestò il pane per non sporcarsi le scarpe, e delle sofferenze che dovette subire. È una storia scritta e stampata. Era una bambina povera, orgogliosa e superba; c'era in lei un fondo cattivo, come si dice. Da piccolina aveva come divertimento quello di catturare le mosche e di strappar loro le ali riducendole a animaletti striscianti.
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092
Penna e calamaio
Nella camera di un poeta, guardando il suo calamaio sul tavolino, qualcuno disse: "È strano quante cose possono uscire da questo calamaio! Che cosa ne uscirà la prossima volta? Sì, è proprio strano!." - "È vero" commentò il calamaio "è incomprensibile.
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